Segnaletica Via della Segale - Foto di Silvia Bertolacci

Anello Montescheno, Valleggia, Zonca, Seppiana 

INFORMAZIONI

  • Luogo di partenza: Montescheno frazione Cresti
  • Quota di partenza: 512 msl
  • Dislivello: 340 mt
  • Tempo di percorrenza: 3 h circa
  • Difficoltà: Facile
  • Copertura telefonica: Buona

COME ARRIVARCI

Il punto di partenza della gita è raggiungibile in auto da Domodossola direzione Villadossola Valle Antrona seguendo poi le indicazioni per il comune di Montescheno. Anche da Verbania o fuori provincia percorrendo la SS33 del Sempione con uscita a Villadossola. Montescheno è un comune composto da più frazioni. Il percorso denominato Via della Segale inizia dalla frazione Cresti la prima che si incontra sulla strada provinciale della Valle Antrona dove potete trovare la sede del Comune. Parcheggio dove lasciare l’auto. Se si vuole accorciare il percorso si può proseguire in auto su strada comunale fino ad arrivare alla Frazione Sasso e lasciare l’auto nella piazza principale del paese dove si trovano la chiesa, le scuole elementari, il bar e il negozio di alimentari.

PERCORSO

 Arrivati a Cresti, di fronte al municipio, inizia la mulattiera, tratto di percorso appartenente alla più nota “Strada Antronesca”. Salendo verso sinistra si raggiunge la successiva palina segnavia che abbandona la “Strada Antronesca” e si iniziano a seguire i segnavia della “Via della Segale”. Ora si sale a destra verso Montescheno. La mulattiera è sempre ben evidente e continua a salire incrociando la strada asfaltata, fino a raggiungere la Chiesa di Montescheno in frazione Sasso. Dalla chiesa si sale a destra e si raggiunge la vicina Piazza adibita a parcheggio da qui proseguire seguendo le indicazioni per Vallemiola e il Colle del Pianino. (Altra bella gita!) Alla successiva palina segnavia, si segue a sinistra le indicazioni per Forno di Progno/Campo della Segale, dopo pochi metri si svolta a destra e salendo si attraversa la strada, per poi proseguire sul sentiero che sale fra le case. È possibile effettuare una breve deviazione a destra per vedere l’antico forno a Progno. Si riprende poi a seguire le indicazioni per il Campo della Segale, arrivando in breve sulla strada asfalta che si percorre per un breve tratto fino alla frazione di Barboniga. Dopo aver oltrepassato la bacheca con raffigurato il torchio, si arriva alla deviazione sulla destra per il torchio, visita consigliata. Ripreso il sentiero, oltrepassato un piccolo Oratorio si giunge a un bivio, tralasciare il sentiero a sinistra per Zonca e proseguire in direzione di Valleggia. Bel paesino! Merita una visita! Proseguiamo per Zonca! Si attraversa il paese di Valleggia, per poi iniziare a scendere seguendo il sentiero sempre ben contrassegnato dalle paline segnavie in direzione di Zonca. Arrivati a Zonca si è accolti dall’Oratorio dedicato a S. Lucia e S. Apollonia dove si può ammirare il panorama dal piazzale antistante. È possibile proseguire ancora per qualche minuto in falsopiano per visitare tutta la frazione. Dalla chiesa di Zonca si scende poi fino a raggiungere la sottostante strada sterrata. La si segue per pochi metri, per poi abbandonarla, imboccando a sinistra la mulattiera contrassegnata dai segnavia, che inizia a scendere arrivando alle spalle della chiesa parrocchiale di Seppiana. Dalla palina segnavia si riprende a seguire la "Strada Antronesca" in direzione di Cresti/Villadossola. Oltrepassata la cappella d’Arvin, in pochi minuti si arriva nuovamente a Cresti.

DOVE MANGIARE

Questa è un’escursione relativamente breve..fattibile in mattinata o dopo il pranzo! In alternativa è possibile mangiare un panino perché no davanti al bell’oratorio di Zonca! In Valle Antrona non mancano i piccoli negozi di alimentari pronti a prepararvi un ottimo pranzo al sacco! Li trovate in piazza a Montescheno o a Seppiana lungo la strada principale.

CURIOSITÀ

Itinerario dedicato alla segale, cereale particolarmente resistente ai climi freddi, e pertanto molto coltivato anticamente in Ossola, soprattutto ricorrendo al terrazzamento del suolo. La segale veniva poi macinata nei mulini per ricavarne la farina per fare il pane che veniva cotto, poche volte all'anno, negli antichi forni frazionali.

Testo di Silvia Bertolacci