Foto del paesaggio da Scatta Minoia

Scatta Minoia

INFORMAZIONI

  • Località di partenza: Valdo, parcheggio della seggiovia del Sagersboden

  • Quota di partenza: 1270 m

  • Dislivello: 1329 m ( 820 m, se si esclude il tratto in seggiovia)

  • Tempo di percorrenza: 4 ore

  • Difficoltà: media (E)

  • Copertura telefonica: parziale

COME ARRIVARCI

Valdo è facilmente raggiungibile attraverso la statale 659 verso Antigorio-Formazza, una diramazione della statale del Sempione. Alla seggiovia si accede svoltando a sinistra prima del ponte che dà il nome alla successiva frazione di Formazza. Qui potete parcheggiare nel piccolo posteggio della seggiovia, se siete mattinieri, o nel grande piazzale poco più sotto. Consigliabile l’andata e ritorno (chiedere dell’ultima discesa) il giorno dopo le vostre gambe vi ringrazieranno di avergli risparmiato la discesa del Sagersboden.


PERCORSO

Una volta scesi dalla seggiovia non resta che avviarsi lungo la gippabile che conduce al rifugio Margaroli, probabilmente in discreta compagnia se salite nel weekend. La prima parte del percorso è quella più faticosa e anche noiosa, una serie di ripidi tornanti su sterrato. Una volta superati questi il percorso e il paesaggio si fanno più piacevoli, con bella vista sui ghiacciai dell’Arbola che vi guidano verso la prima tappa. Tenendo sulla vostra sinistra il rifugio Margaroli sbucate nella conca del Vannino col suo lago artificiale, dove troverete degli ottimi cartelli indicatori: il vostro sentiero è quello a sinistra, gli altri portano al Nefelgiù o al lago Sruer. Da questo momento in poi non troverete più bivi; fate solo attenzione a tenere il sentiero alto, non quello basso che fa il giro del lago.


IL PASSO

Il percorso che sale fino al passo è piuttosto semplice e ben segnato, con salita abbastanza regolare. A sinistra il panorama spazia dal lago Vannino al passo Busin ed è dominato dalla cima del monte Giove.

L’ultimo tratto può essere innevato anche a luglio. Non è il caso di impressionarsi, a meno che si sia saliti con le scarpe da tennis; è però buona norma procedere con cautela sfruttando le tracce di chi vi ha preceduti.

Il passo offre una magnifica vista sulle principali cime del Devero e oltre, verso il Vallese. E’ spesso battuto da un vento gelido anche in piena estate, quindi è d’obbligo la felpa. Per ogni evenienza troverete un confortevole anche se antiestetico bivacco.


DOVE MANGIARE

Consumare il proprio panino in bella vista (magari non sul punto di sella, visto il vento) è certamente la cosa più raccomandabile, anche perché, partendo a un’ora ragionevole, sarete in cime giusto per l’ora di pranzo.

Per i più mattinieri e svelti potrebbe esserci l’alternativa di una gita sprint al passo per poi essere di ritorno in tempo per il pranzo al rifugio Margaroli, la cui cucina è certamente consigliabile (così come la prenotazione). Scarterei l’idea della sosta culinaria al rifugio per poi raggiungere il passo al pomeriggio; stinco, polenta e vino vi mozzerebbero ben presto le gambe.


CURIOSITÀ

Oggi percorriamo in auto il Sempione per andare in Svizzera, ignorando forse che questa via fu valorizzata solo a da Napoleone (a parte la parentesi Stockalper). Per secoli quei passi che oggi consideriamo solo mete escursionistiche erano vie di comunicazione e commercio ben più importanti del Sempione. I Walser di Formazza, popolazione di lingua tedesca stabilitasi a sud delle Alpi in pieno Medioevo, utilizzavano Scatta Minoia e poi il Passo d’Arbola per raggiungere il Vallese, loro luogo d’origine. Qui commerciavano bestiame, acquistavano zucchero e caffè, o cercavano moglie.

In realtà questa via di comunicazione è molto più antica dei Walser, come testimonia il ritrovamento sull’Arbola di un pugnale dell’età del bronzo.