Lago dei Cavalli - Foto di Giulia Nobili

Rifugio Andolla

INFORMAZIONI

  • Località di partenza: Diga Lago di Cheggio (o dei Cavalli)

  • Quota di partenza: 1490 m

  • Dislivello: 571 m

  • Tempo di percorrenza: 3 ore in salita

  • Difficoltà: media (T)

  • Copertura telefonica: parziale

COME ARRIVARCI

Una volta arrivati in località Antrona Schieranco, si prosegue sulla strada principale, seguendo i cartelli per “Cheggio”. La strada è piuttosto stretta una volta lasciato il paese di Antrona, quindi consigliamo di prestare attenzione. Raggiungere la diga è molto semplice; si segue sempre la strada fino a che non si interromperà in uno spiazzo sterrato di fianco alla diga. Da qui inizierà il percorso.

PERCORSO

Dal piazzale si va verso il muraglione della diga per poi percorrerlo tutto. Una volta giunti dall’altra parte, sulla destra è presente un cancelletto chiuso; bisogna aprirlo per intraprendere il sentiero. Da qui il percorso prosegue come giro lago ed è pianeggiante, con tratti di terreno bagnato per via dei corsi d’acqua. Proseguendo su questa strada ci si inoltra verso il fondo del lago, attraversando un ponte di legno per poi percorrere una breve salita che porta a superare quella “collina” che ostacola la splendida vista di tutto il lago turchese, immerso nel verde degli abeti. Bene, dopo aver immortalato lo stupendo paesaggio, si riprende il nostro cammino costeggiando dall’alto il fiume Loranco. Continuando l’escursione su questo sentiero, si arriva ad una piccola piana con molti massi ed una cappelletta in ricordo di un alpinista; Piana Ronchelli. Da qui, alzando lo sguardo si può vedere meglio il rifugio ormai vicino. È tutto un inganno però. La vicinanza è solo apparente, visto che per arrivarci bisognerà affrontare una piodata in salita, di quasi un’ora (che in piena estate è costantemente sotto il sole). Però niente sconforto e dritti alla meta. Una volta scollinati e giunti, quindi, al Rifugio Andolla a 2061 mt. la vista vi ripagherà di tutti gli sforzi. Consigliamo questo percorso da maggio a novembre, ma comunque in periodi in cui non ci sia neve, per non incorrere in pericoli valanghe; senza contare che il rifugio, nella stagione invernale, è chiuso. Attenzione comunque nel periodo di maggio-giugno, in quanto sono ancora presenti grosse slavine da superare. Consigliamo quindi di avere con sé i trekking pole.  


L’ALPE

Una volta al rifugio, si può osservare la bellissima vallata scavata dal fiume Loranco e se si è fortunati, qualche bellissimo stambecco.

Il rifugio è in un’ottima posizione per riposarsi prima di intraprendere molti altri percorsi:

  • Passo delle Coronette dove, passando per il lago Ciapivul, si arriva al lago di Camposecco;

  • Passo dell’Andolla, che collega l’alpe omonima, a Gondo;

  • Passo della Preja che collega la Valle Antrona con la Bognanco, arrivando a San Bernardo;

  • Pizzo Andolla;

  • Weissmies Mittelruck;

  • Pizzo Bottarello;

  • Laghi di Campo

  • Lago Ciapivul.

DOVE MANGIARE

Nel pese di Cheggio sono presenti ristoranti ed alberghi dove poter fare colazione o pranzo per i più veloci e mattinieri. La presenza del rifugio Andolla permette però di poter ristorare ad alta quota. Il pranzo al sacco può comunque rappresentare una valida alternativa. Il sentiero è sprovvisto di punti in cui rabboccare le borracce, quindi consigliamo di partire ben provvisti.


CURIOSITÀ

Il Lago dei Cavalli o di Cheggio, alle origini era un lago naturale dovuto ad un ghiacciaio. Con il passare del tempo, però, scomparve a causa dell’erosione del cordone morenico, trasformando il fondo del lago in una pianura paludosa. Il secolo scorso, 98 anni fa, vennero iniziati i lavori per la costruzione della diga, alla quale diedero il nome “Alpe dei Cavalli”. Questo nome deriva dal fatto che venivano fatti pascolare cavalli ed anche muli ed asini. Il 1926 fu un anno molto importante, poiché terminarono lavori di costruzione della diga e si venne a formare il turchese lago che oggi ammiriamo incantati per i colori delle sue acque.

Il rifugio Andolla nasce negli stessi anni della diga. La vecchia ditta, Edison, costruì una baita agli alpeggi di Andolla come luogo di vacanza per i dipendenti. Solo 13 anni dopo, la ditta donò al SEO-CAI di Domodossola lo stabile, così che il gruppo escursionistico di Villadossola avesse la possibilità di utilizzarlo. Dopo circa 10 anni il comune di Antrona donò il terreno al CAI di Villadossola. Da qui a poco il vecchio casolare venne ricostruito ed in seguito negli anni sempre migliorato, fino ad ottenere il rifugio che oggi ritroviamo.


Testo di Giulia Nobili