INFORMAZIONI
PERCORSO
Dopo aver comodamente parcheggiato l'auto presso il parcheggio di Isella, frazione di Macugnaga, la camminata inizia dolcemente sino al Lago delle Fate in Val Quarazza in una trentina di minuti. Già da questo primo tratto il paesaggio circostante risulta fiabesco. Nei pressi del Lago delle Fate sono presenti diversi punti ristoro e aree pic-nic; per questo, in particolare durante la stagione estiva, molte famiglie - e non solo - si fermano in questo punto per trascorrere una giornata di relax. Superata la parte "turistica" nei pressi del lago si prosegue lungo una strada sterrata che si addentra nel vallone sino alla località Crocette (1360 m) dove troviamo il rifugio CAI Piedimulera. Da questo punto il percorso per raggiungere il bivacco Lanti prosegue su mulattiera, risalente al 1920 circa. A quota 1454 m attraversiamo un robusto ponte di legno che ci porta sul lato destro del torrente Quarazza. La salita si riprende costeggiando il torrente fino a raggiungere l'Alpe la Piana 1613 m. Da questo punto il dislivello positivo sarà più percettibile durante la salita attraverso i diversi tornanti. Raggiunti i ruderi dell'Alpe Schena (1987 m) la mulattiera sarà decisamente meno impegnativa del tratto precedente. L'ultimo tratto per raggiungere il bivacco è in leggerissima ascesa e offre una vista aperta sulle vallate circostanti.
BIVACCO LANTI
La struttura, la cui costruzione è iniziata nel 2018, è collocata accanto al precedente bivacco in pietra inaugurato nel 1972. Il bivacco è in legno e dotato di un pannello solare per produrre sia energia elettrica e illuminazione. I posti letto sono 9, ma le panche del tavolo possono essere sfruttate come ulteriori posti letto. Dal tavolo si ha una pittoresca visuale sulla vallata grazie ad un'ampia finestra. Il bivacco è stato inaugurato il 19 agosto 2019 e sembra essere l'unico intitolato ad un pastore e non ad un alpinista. Ma chi era Emiliano Lanti? Fu l'ultimo pastore della Val Quarazza, scomparso nel 1971.
DOVE MANGIARE
Nelle immediate vicinanze del Lago delle Fate sono presenti i bar – ristorante Lanti e Alpino. Da non sottovalutare l’idea del pranzo al sacco o del picnic.
CURIOSITÀ
Poteva un luogo di tale bellezza e con questo nome non avere un'antica leggenda? Si narra che i Gut Viarghini - rappresentati come nani da sculture in legno collocate attorno al lago - raccolgano dalle viscere della terra pietre, mentre al chiaro di luna le fate camminano sulle acque del lago. Ma quando gli gnomi sentono persone arrivare si immobilizzano all'istante, diventando come delle statue. Inoltre, nei pressi del lago - che in realtà è un bacino artificiale che serve a produrre energia elettrica e dunque non ci si può fare il bagno - abbiamo la storica e, ormai abbandonata, Miniera della Guia. Anche se gli abitanti della zona non pensano sia completamente abbandonata... Ci sarebbero ancora degli gnomi che vi lavorano, alla ricerca di oro da portare al lago per poi essere consegnato alle fatine in cambio di golose marmellate alle more e ai mirtilli. Con l'oro estratto dagli gnomi, le fate ricamano i loro abiti e creano la polvere magica che serve loro per poter volare.
Testo di Giorgia Lanza - @hikelikeafox