Colmine: la seconda croce - Foto di Francesca Ferraris

Colmine di Crevola 

INFORMAZIONI

  • Località di partenza: Scezza / La Valletta (Crevoladossola)

  • Quota di partenza: 750 m

  • Dislivello (in salita): 970 m

  • Tempo di percorrenza: 4 ore

  • Difficoltà: E

  • Copertura telefonica: Buona


COME ARRIVARCI

Da Crevoladossola prendere la strada che porta alla frazione Traversagno, seguendo le indicazioni per Enso. Prima dell’ultimo bivio per Enso, prendere la strada a destra fino all’area feste di Scezza (seguire le indicazioni per la falesia La Valletta). È possibile parcheggiare nei pressi dell’area feste oppure più avanti nel parcheggio della falesia, situata pochi metri prima della sbarra.


PERCORSO

Lasciamo l’auto al parcheggio della falesia (750 m). Procediamo sulla strada asfaltata fino ad una cappelletta, superata la quale prendiamo il sentiero sulla sinistra che taglia la strada, ricongiungendosi ad essa in alcuni tratti. Giungiamo quindi all’Alpe Ceva, dove è presente un bellissimo punto panoramico, e successivamente all’Alpe Gorta. Qui seguiamo ancora la strada gippabile fino ad un cartello che indica Colmine a sinistra e sulla destra Alpe Prasca. Decidiamo di allungare un pochino passando dall’Alpe Prasca, dove un grosso cartello su un albero segnala la direzione per la Colmine. Dopo un breve tratto il sentiero attraversa un cancelletto, abbassandosi leggermente per poi risalire nel punto in cui si ricongiunge con l’altro più diretto, e dopo una mezz’ora arriva alla meta.

È possibile raggiungere l’Alpe Colmine anche partendo da Foppiano di Crodo

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L’ALPE

La Colmine offre una bellissima vista su tutta la vallata. È possibile distinguere vari abitati di Crevoladossola, tra cui Oira e Pontemaglio, il Castello di Veglio, il campanile di Montecrestese e varie cime e alpeggi. Interessante la presenza di vecchi pozzi per la raccolta dell’acqua piovana, che venivano utilizzati per la vita in alpeggio.


DOVE MANGIARE

Consiglio pranzo al sacco, godendosi il panorama dal punto in cui è situata una grande croce di legno. Più indietro, tra gli alberi si trovano anche dei tavoli su cui mangiare comodamente. È presente anche un bivacco.


CURIOSITÀ

La prima croce fu posta nel 1977, come ricorda la targa con i nomi dei costruttori fissata nella roccia. Colpita qualche anno fa da un fulmine, fu sostituita da una croce più grande. Purtroppo anche questa seconda croce è stata abbattuta da un fulmine, ma una terza è già in preparazione. Un altro simbolo, molto fotografato, della Colmine era il famoso albero bruciato, che purtroppo ora non è più in piedi, presumibilmente caduto durante l’alluvione dell’ottobre 2020.


Testo di Francesca Ferraris