Alpe Matogno

INFORMAZIONI:

  • Località di partenza: Alpe Giovera
  • Quota di partenza: 1600 m
  • Dislivello: 580 m
  • Tempo di percorrenza: 2.30h (solo andata)
  • Difficoltà: E
  • Copertura telefonica: assent
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Una lunga e non faticosa escursione nel cuore della Valle Isorno.

Dalla frazione Pontetto di Montecrestese si sale ad Altoggio.

Da qui, con i permessi richiesti appositamente in Comune a Montecrestese, proseguiamo su strada stretta ma asfaltata oltre Coipo, il primo alpeggio che si raggiunge, a quota 1407 mt., prendendo successivamente, sulla destra, la deviazione per Alpe Giovera.

Giunti all’Alpe Giovera Sopra, 1600 mt., troverete una piccola piazzola dove lasciare l’auto.

Diretti a nord est, seguiamo il sentiero A04, indicato anche su un'insegna incisa su legno come “Lago di Matogno”.

Da inizio sentiero è indicata complessivamente una camminata di 2.30h.

Non è particolarmente impegnativo, poiché per gran parte il tragitto si sviluppa su falsi piani, è molto panoramico e suggestivo!

Il sentiero è ben segnato e ben tenuto, per questo è quasi impossibile perderne traccia!

Nel tratto iniziale si attraversano e si percorrono bellissimi boschi di faggio, poi inizia un lungo saliscendi sulla costa che percorre tutta la Valle Agarina.

Si arriva poi su una pietraia e da qui si inizia a salire in direzione della Cappella della Croce a quota 2179 mt., il punto più alto dell’escursione.

Dalla Cappella si prosegue in direzione nord/est perdendo 50 m. di quota fino ad arrivare all' Alpe Lago a Matogno a quota 2068 mt. in cui si trova un gruppetto di baite e, appena sopra, si giunge alla conca del Lago a 2087 mt.


Curiosità:

All’Alpe Matogno è presente, in omaggio a Sironi Adriano, un rifugio adibito a bivacco aperto a tutti al piano superiore.

Al suo interno si trovano diverse brandine e un tavolo.

Al piano terra invece, si trova il rifugio gestito dalla pro loco di Montecrestese. Per accedervi è necessario richiedere le chiavi in comune.

E’ completo di cucina, stufa...e tanto altro.

Durante il periodo estivo, nell’alpeggio e dintorni, incontrerete Filippo, il lama capobranco delle capre e cinque o sei imponenti ma innocui pastori della Sila, guardiani del bestiame.

Testo e foto di Manuel Mazzucchi